“ELSA : Quando avevi 5 anni, feci una lunga lista; elencai tutte le cose che speravo per te; era un modo per gestire tutte le mie aspettative. SAM : Ma sono tutte cose facili! ELSA: No, erano cose difficili, ma tu riuscivi a fare anche le cose più difficili; eri tenace e determinato. TU PUOI FARE QUALSIASI COSA!”
(tratto da Atypical, Stagione 2)
Il 7 Settembre 2018 è arrivata su Netflix la seconda stagione della serie ATYPICAL; continuano le avventure di Sam, che si ritrova ormai all’ultimo anno di scuola. È cresciuto ed è sempre più desideroso di INDIPENDENZA. Questo desiderio lo porta a scoprire nuovi aspetti della vita, finora sconosciuti per lui: vuole un conto in banca, dormire fuori casa, imparare a cucinare da solo. Ancora una volta, Sam dimostra grande ostinazione e tenacia: le caratteristiche dello spettro autistico sembrano ostacolarlo in ogni cosa. Ma Sam sa di poter fare tutto…ha forse soltanto bisogno di più tempo, di provarci e riprovarci, di ricevere delle spiegazioni che possano rendere più chiaro quello che accade intorno a lui.
La storia di FORMAZIONE raccontata dal telefilm interessa tutta la famiglia: la madre e il padre di Sam stanno affrontando una crisi matrimoniale, latente da anni, forse proprio dal giorno in cui hanno scoperto la diagnosi di Sam; imparano a riscoprirsi come persone, e non più soltanto come genitori di un ragazzo con lo spettro autistico; imparano nuovamente cosa sia l’amore, non soltanto quello per i figli, ma anche quello che lega un uomo e una donna. La sorella Casey continua a vivere un rapporto conflittuale con la madre, fatto di incomprensione, di incapacità di ascoltarsi, di comunicare e di comprendere l’unicità dell’amore materno, che viene spesso frainteso per invadenza: proprio questo genera in Casey un disorientamento, che la costringerà a interrogarsi sui suoi sentimenti.
Mentre la famiglia di Sam cerca di trovare un equilibrio nella propria quotidianità, arriva per lui un momento molto importante: la scelta del college. È una scelta che lo mette in discussione, che costringe Sam a interrogarsi su se stesso, a cercare risposte che può trovare soltanto dentro di lui e che nessuno, né la madre, né il padre, né la sua psicologa potrà dargli. È una ricerca dolorosa per Sam: l’autonomia a cui è chiamato lo mette in crisi, non sa realmente cosa gli piace, non sa se riuscirà a distaccarsi dalla sua famiglia, se riuscirà ad ambientarsi così facilmente in un luogo del tutto sconosciuto, nel quale tutte le sue certezze e le sue sicurezze scompariranno. Ma Sam non perde mai il suo CORAGGIO, non perde mai la volontà di sperimentare, di mettersi alla prova: solo così scoprirà alla fine di poter fare tutto ciò che desidera davvero.
E Sam non lo dimostra soltanto a sé stesso, ma anche a chi gli sta intorno: nel giorno della consegna dei diplomi, riesce a tenere un lungo discorso davanti una sala gremita di persone, dinanzi agli occhi increduli della sua famiglia; nessuno avrebbe mai creduto che il bambino di 3 anni che all’asilo se l’era fatta sotto per aver parlato davanti alla classe, potesse diventare un ragazzo così intraprendente e coraggioso. Sam è riuscito a vincere le sue paure grazie alla voglia di essere d’aiuto per qualcun’altra. Il valore dell’ AMICIZIA , ancora una volta, viene messo al centro.
“Atypical 2” si riconferma una serie dinamica, leggera, ma mai superficiale; con occhio attento, approfondisce le tante sfaccettature psicologiche dei personaggi, analizza ogni aspetto della loro vita nella totalità, senza cadere nella banalità: non si lascia influenzare dal pregiudizio comune, secondo il quale le caratteristiche dello spettro autistico sarebbero un ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi. La serie lancia ancora una volta un messaggio di SPERANZA, attraverso un racconto veritiero e mai edulcorato: l’autismo non toglia nulla…fa scoprire soltanto diversi sentieri che conducono, però, alla stessa meta, e cioè alla scoperta di se stessi e del proprio posto nel mondo.
Elaborato della
Dott.ssa Federica Di Roma