“Sono paranoica, agitata nello stare al centro dell’attenzione, insicura, timida, troppo complessa, instabile, incomprensibile, lunatica, arrabbiata perennemente con il mondo e mi irritano le persone superficiali, banali, ignoranti e chiuse mentalmente. Divento acida quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e quando è così non do spiegazioni e mi metto maschere improponibili quando non sento vicino colui a cui tengo, però sono una che ti sa stare accanto per tutto, sono una che ti abbraccia quando meno te l’aspetti e faccio cose inaspettate, una che sa farti sentire apprezzata, una che sa farti sentire capita e speciale, una che c’è sempre. A volte mi chiudo, perché nonostante le varie esperienze mi aspetto troppo: mi aspetto che l’altro mi dimostri un sacco di cose, mi aspetto di essere rassicurata, di essere rincorsa… Sono contraddittoria in molte cose e vorrei fare tutto da sola, pretendo di mostrarmi la più forte, ma se mostro una lacrima vuol dire che con te non ho bisogno di fingere. Insomma, sono una di quelle persone che quando ti dice “ti voglio bene” intende che tu sei davvero importante; sono tra quelle che fanno fatica ad aprirsi, ma quando poi lo fanno, danno il cuore e l’anima. Insomma, sono una ragazza come tante, con un cuore nel petto che batte forte e un sorriso timido che si appoggia sul viso. Ma nonostante l’uragano che c’è in me, sono piena di sogni, desideri: trovare un posto di lavoro che soddisfi i miei interessi, trovare qualcuno con cui trascorrere la mia vita e, perché no?, costruire una famiglia. I miei sogni a occhi aperti spesso vengono “accartocciati” da genitori che in punta di piedi ricordano che con un futuro come questo sarebbe necessario continuare gli studi, perché “senza una laurea non vai da nessuna parte”, dalla tv, dalla radio, da internet che continuano a ripetere che c’è crisi, che sempre più giovani fuggono all’estero per un lavoro dignitoso, per un futuro che qui sembra non esserci più. Ma io non ci sto! Voglio rimanere qui, rimboccarmi le maniche e costruirmi un futuro, e poter dire di avercela fatta nonostante tutto, nonostante le fatiche, senza alcun rimorso.” [f, 19 anni]
Estratto dal libro: “Quello che dovete sapere di me”,
a cura di Stefano Laffi, edito da Feltrinelli (2016)